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Una soluzione intermedia è l’otturazione coronale in resina composita; per questi materiali si è ipotizzato un ruolo preventivo nelle fratture delle pareti residue per la loro capacità di aderire chimicamente al dente e prevenendo quindi l’effetto cuneo proprio dell’amalgama.
Perché si Devitalizza un dente?

La causa più frequente è la carie profonda, sia essa primaria, carie trascurata o secondaria, carie originata da un’otturazione che si è infiltrata con il tempo e l’usura.
Se la carie raggiunge la polpa si ha la pulpite, ovvero l’infiammazione della polpa.
Più la carie si avvicina alla polpa, più il Paziente percepisce dolore:
inizialmente il dolore è scatenato dal freddo mentre nelle fasi avanzate, quando la carie ha invaso la polpa, diventa spontaneo e pulsante, diffuso e insopportabile anche dopo l’assunzione di antidolorifici.
Altre cause che richiedono la Devitalizzazione del dente sono di tipo protesico: per poter riabilitare un dente con una corona totale che rivesta completamente il dente è necessario asportare del tessuto dentale: la corona deve avere uno spessore minimo per garantire resistenza e affidabilità (dipendente dal materiale utilizzato) e se preparando l’alloggiamento della corona protesica ci si avvicina troppo alla polpa, è indicata la devitalizzazione del dente per prevenire dolori e fastidi causati dall’irritazione della polpa.
Talvolta può essere necessario il Trattamento Endodontico anche in assenza di sintomi dolorosi: è questo il caso in cui la polpa è andata in necrosi, ovvero è morta a causa dell’infezione batterica ed i batteri sono diffusi oltre l’apice delle radici.
La diagnosi è esclusivamente radiografica: attorno gli apici radicolari si osserva un’area più scura, radiotrasparente, che corrisponde ad una zona dove l’osso è stato distrutto.
Per poter fermare l’avanzata dei batteri e consentire la guarigione è necessario rimuovere la fonte dei batteri, la polpa infettata, devitalizzando il dente interessato.
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